Ci sono diversi modi per osservare e godere degli oggetti celesti. Sotto un bel cielo buio di montagna, ad occhio nudo, è possibile ammirare la Via Lattea e già si possono scorgere alcuni corpi celesti come la nebulosa di Orione, la galassia di Andromeda, il doppio ammasso di Perseo e molti altri. Per osservarne i dettagli è necessario, tuttavia munirsi di strumenti per l’osservazione astronomica come cannocchiali, binocoli e ovviamente telescopi. Se si è interessati all’osservazione visuale, ovvero si vuole solo porre l’occhio all’oculare e osservare l’oggetto centrato, il telescopio Dobson rappresenta la scelta ideale. I telescopi dobsoniani o Dobson sono una tipologia particolare di telescopi con una costruzione meccanica particolarmente semplice. Sono abbastanza facili da usare, quindi sono adatti anche per i principianti, e spesso hanno costi molto contenuti.
Un Dobson è composto da due parti principali: montatura e tubo ottico. La montatura di un telescopio è ciò che sostiene lo strumento e permette a quest’ultimo di muoversi. In un Dobson, la montatura è a forcella di tipo alt-azimutale. Tramite dei cuscinetti oppure rulli, molto spesso realizzati in teflon, è possibile muovere il telescopio seguendo movimenti paralleli all’orizzonte, in azimut, o seguendo movimenti verticali, in altezza. Il tubo ottico permette di raccogliere e amplificare la luce proveniente dall’oggetto che vogliamo osservare. Nel caso del Dobson, lo schema ottico utilizzato è di tipo riflettore newton ed è estremamente semplice. Il cammino ottico che compie la luce, cioè la strada che percorre prima di arrivare all’oculare, è il seguente: la luce entra nel tubo, viene raccolta e riflessa da uno specchio leggermente parabolico (chiamato specchio primario) posto sul fondo e poi indirizzata nel focheggiatore da un secondo specchio (chiamato specchio secondario) inclinato di 45° rispetto all’asse ottico del primario.
La luce, quindi, entra nel focheggiatore e poi nell’oculare, che ci permette effettivamente di osservare l’oggetto puntato. In particolare, il focheggiatore serve a mettere a fuoco l’immagine mentre l’oculare ha la funzione di ingrandirla. I telescopi Dobson, quindi, per quanto riguarda la parte meccanica, sono strumenti molto stabili e facili da manovrare grazie alla montatura altazimutale solida e compatta, mentre dal punto di vista ottico, sono particolarmente indicati per osservare oggetti molto deboli del profondo cielo come ammassi stellari, nebulose e galassie. Infatti, data la loro semplicità, ci si può concentrare maggiormente sull’apertura ovvero sul diametro dello specchio primario. Più è grande e più luce riuscirà a raccogliere, rendendo ricca di dettagli anche la visione di oggetti molto piccoli e poco luminosi. Ci sono, tuttavia, anche degli svantaggi nell’utilizzare un telescopio del genere. Come forse si è già potuto intuire, i Dobson sono strumenti manuali ovvero non inseguono gli oggetti. Per via della rotazione terrestre, i corpi celesti si muovono durante la notte e, una volta puntato un oggetto con il nostro Dobson, esso non rimarrà al centro del campo per molto e, dopo un po’, si dovrà muovere il telescopio per riportarlo al centro. Per ovviare a questo problema si può motorizzare la montatura, aumentando, però, il costo del telescopio. Inoltre alcuni modelli e, soprattutto i Dobson più grandi, sono difficilmente trasportabili dato che sono molto ingombranti. Infatti, poter portare questi strumenti sotto un buon cielo è fondamentale per sfruttarli al meglio. Molti produttori, sacrificando un po’ di stabilità e solidità della meccanica, hanno iniziato a realizzare anche Dobson ultraleggeri e compatti per renderli maggiormente trasportabili.




Per concludere, come accade quando si vuole scegliere un computer, uno smartphone o una console, anche in questo caso non esiste lo strumento perfetto e bisogna scendere a compromessi, cercando di sfruttare al massimo i pro e arginando il più possibile i contro. Quindi, se si vuole uno strumento per il solo utilizzo visuale, facile da manovrare e particolarmente indicato per gli oggetti del profondo cielo con cui, con il tempo e la pratica, si riesce ad ottenere un’ottima conoscenza della volta celeste, il telescopio Dobson è la scelta migliore.