Grazie alle varie missioni da terra e dallo spazio il conteggio degli esopianeti ad oggi confermato è arrivato a 5241.
Sono state molteplici le missioni spaziali che hanno dato il loro contributo alla ricerca di mondi al di fuori del nostro sistema solare. La prima missione interamente dedicata a questo obiettivo è stata Kepler, lanciata nel 2009, che ci ha fornito tantissimi dati e ci ha permesso di scoprire 2710 pianeti.
TESS è il successore di Kepler, lanciata nel 2018 è ancora in attività. Ad oggi, con i dati di TESS sono stati trovati 285 pianeti.
Il metodo che il telescopio spaziale utilizza per la ricerca di nuovi mondi è il metodo dei transiti, che consiste nel rilevare la diminuzione di luminosità di una stella quando un pianeta transita di fronte ad essa. Dagli studi sulla curva di luce è possibile ricavare molte informazioni tra cui la dimensione relativa del pianeta.
TOI 700 è una nana rossa che dista da noi circa 101,5 anni luce ed intorno ad essa orbita più di un pianeta.
Tre dei pianeti che orbitano intorno a questa stella sono stati scoperti nel 2020 grazie ad una cooperazione di cui ha fatto parte anche un gruppo di ricercatori italiani. Di questi tre pianeti TOI-700d è un pianeta simile alla Terra che si trova nella zona abitabile.
Tuttavia durante questa settimana è stata annunciata la scoperta di un altro pianeta all’interno del sistema dopo un ulteriore anno di osservazioni, il suo nome è TOI 700e.
TOI-700e ha dimensioni simili alla Terra e anche esso si trova nella zona abitabile, in particolare nella zona abitabile ottimista, ovvero l’area in cui potrebbe esserci stata acqua liquida presente ad un certo punto nella storia di un pianeta. Ci si riferisce con il nome di zona abitabile conservativa, invece, ad una zona più distante dalla stella dove i pianeti rimarrebbero abitabili per la maggior parte della loro vita.
TOI 700e diventa così il secondo mondo nella zona abitabile di questa stella.
TOI 700e impiega circa 28 giorni a compiere un giro intorno alla sua stella e si pensa che esso ruoti in modo sincrono; in altre parole, il pianeta mostra sempre la stessa faccia alla stella, così come fa la nostra Luna con noi. Questo riduce drasticamente la probabilità che questo pianeta possa ospitare la vita in quanto avere un lato costantemente esposto alla luce ne comporterebbe l’innalzamento delle temperature.
Quindi, la ricerca di un pianeta in condizione ottimali per ospitare la vita continua, ma queste scoperte sono di cruciale importanza perché ci permettono di sviluppare meglio i nostri modelli planetari e comprendere meglio l’evoluzione dei sistemi planetari.
Cruciale per le future scoperte sarà la missione PLATO dell’ESA, il cui obiettivo è quello di cercare pianeti simili alla Terra intorno a stelle simili alla nostra stella, il Sole. Missione in cui l’Italia è fortemente coinvolta.
Vito Saggese
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Fonti:
https://www.media.inaf.it/2023/01/11/pianeta-come-terra-tess/