Dal 1988 il 14 marzo, per iniziativa del fisico statunitense Larry Shaw, si festeggia il Pi greco day. La storia del Pi greco ha circa 4 mila anni; furono i Babilonesi, grandi matematici e architetti, i primi ad impiegarlo. Ovviamente questi trovarono solo delle approssimazioni, utili nella quotidianità. Nel 1665 Newton arrivò a calcolare un’approssimazione di π fino alla sedicesima cifra decimale. Perché questo numero è così importante? Il pi greco compare in numerose formule fisiche come la legge del pendolo semplice e in numerosi calcoli probabilistici che si applicano ad esempio all’economia e all’analisi della diffusione di una malattia. Ciò che rende affascinante questo numero è la proprietà di possedere infinite cifre decimali che non si ripetono mai con la stessa frequenza. Questo significa che ogni sequenza di numeri esistente e immaginabile è contenuta in esso: ogni data di nascita, di morte, la combinazione della vostra cassaforte, i numeri che sono usciti e usciranno al lotto, le cifre di ogni costante fisica e di ogni calcolo. Sembra dunque che in esso sia scritta la storia dell’Universo.
Non a caso è stato scelto il 14 marzo. Oggi infatti è anche l’anniversario di nascita e morte di due scienziati che hanno rivoluzionato la nostra epoca: Albert Einstein e Stephen Hawking, rispettivamente.
Al primo dobbiamo l’elaborazione della teoria della Relatività Generale dove ha teorizzato l’esistenza dei buchi neri e delle onde gravitazionali. Ironia ha voluto che la sua vincita del premio Nobel, avvenuta nel 1921, è dovuta allo studio sull’effetto fotoelettrico e non alla Relatività.Quanto a Stephen Hawking, nonostante la malattia lo limitasse fisicamente, è riuscito a dare un contributo incredibile alla fisica teorica e alla cosmologia. A lui dobbiamo infatti la teoria sull’evaporazione dei buchi neri e i grandi passi in avanti fatti nel modello standard della cosmologia.