Oumuamua non è più un mistero!

Nel 2017 uno strano oggetto interstellare ha attraversato il Sistema Solare. Questo corpo celeste, di forma allungata, è stato il primo ad essere identificato come di origine interstellare. Ha avuto un perielio di 0.256 AU e al momento della scoperta era a soli 31 milioni di km dalla Terra e si stava rapidamente allontanando. Gli scienziati, all’epoca della scoperta, non sapevano di che oggetto si trattasse. Son state fatte varie ipotesi,  si è pensato che si trattasse di una cometa, o di un frammento di pianeta o addirittura una sonda aliena!

Guardando un po’ più da vicino l’oggetto misterioso, ci si è resi conto che non poteva essere una cometa, in quanto non presentava  una chioma e una coda.

Invece, dagli studi fotometrici si è scoperto che la variabilità della sua luminosità è di circa due magnitudini e questo deriva dal fatto che l’oggetto ha una forma allungata. Dunque risulta essere una strana forma per considerare Oumuamua, per esempio, un asteroide.

In realtà l’aspetto più insolito è stato scoprire che il suo moto non era determinato solo dalla forza di gravità solare ma anche da una forza non gravitazionale simile a quella che agisce sulle comete. Tale forza non gravitazionale ha agito su Oumuamua durante l’allontanamento dal Sole. E all’epoca ci si chiese come si poteva spiegare questa accelerazione di Oumuamua senza pensare ad una sonda aliena.

La risposta è stata pubblicata pochi giorni fa sulla famosa rivista scientifica “Nature” da due ricercatori della Cornell University e UC Berkeley.

I due ricercatori hanno affermato che Oumuamua  è un planetesimo ricco di acqua ghiacciata. I planetesimi sono dei piccoli corpi formati da roccia e metalli che collidono tra loro e si aggregano per formare corpi più grandi.

Durante il suo viaggio, Oumuamua ha cambiato la sua struttura a causa dell’ interazioni tra raggi cosmici e il ghiaccio d’acqua che si trovava sotto la superficie del corpo. Questa interazione ha provocato la rottura dei legami dell’idrogeno  nelle molecole d’acqua  producendo idrogeno molecolare gassoso. Questo gas di idrogeno si sarebbe accumulato su Oumuamua per poi essere rilasciato a causa del riscaldamento dello strato di ghiaccio quando è passato vicino al Sole. Dalle stime fatte risulta che l’espulsione  deve essere avvenuta da 20  a 100 cm al di sotto della superficie.

Questa modello è in accordo con le osservazioni poiché le caratteristiche superficiali di Oumuamua  sono simili a corpi minori del sistema solare ed è stata rilevata una accelerazione di tipo non gravitazionale.

Dunque risulta spiegata l’accelerazione anomala di Oumuamua:  tale planetesimo poteva contenere una grande quantità di idrogeno gassoso molecolare intrappolato nel ghiaccio, sotto la sua superficie. L’espulsione del gas tramite il riscaldamento del corpo celeste, è passato vicino al Sistema Solare, ne ha causato l’accelerazione.

Oumuamua viene chiamata “cometa oscura” in quanto non presenta una coda e una chioma ma si muove sotto effetto di una forza non gravitazionale come le comete.

A cura di Ylenia

Fonti: https://www.media.inaf.it/2023/03/22/segreto-accelerazione-oumuamua/

Credits immagine (artistica): Nasa, Esa/Joseph Olmsted and Frank Summers of Stsci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto