Nel lontano 1610, in una notte di Gennaio, Galileo Galilei osservò Giove come nessuno aveva mai fatto fino a quel momento, impiegando un telescopio. Fu in quel momento che notò altri puntini luminosi vicino al pianeta. Inizialmente Galileo pensò fossero stelle ma dopo un’attenta analisi si rese conto che i loro movimenti suggerivano che fossero corpi in orbita intorno a Giove, Galileo aveva scoperto i primi satelliti di un pianeta diverso dalla Terra.
Questa scoperta rivoluzionaria per quel periodo storico fu pubblicata il 13 marzo 1610 nel Sidereus Nuncius.
“Ma il fatto più straordinario, che soprattutto ci ha spinto ad informare tutti gli Astronomi e i Filosofi, è la scoperta di quattro Astri Erranti, che nessuno prima di noi aveva mai conosciuto ne’ osservato…”
I quattro satelliti di Giove più grandi per questo motivo sono spesso chiamati “satelliti galileiani” e sono Io, Europa, Ganimede e Callisto.
Grazie alle missioni che fino ad oggi abbiamo inviato intorno Giove sappiamo che 3 di queste lune (Europa, ganimede e Callisto) contengono tantissima acqua sotto la superficie.
Queste Lune potrebbero quindi fornirci indizi importanti sulla possibilità di avere condizioni compatibili con la vita al di fuori del nostro pianeta.
Per questo motivo l’Esa ha deciso di progettare una missione che ci permettesse di andare ad indagare.
Venerdì 14 Aprile è partita la missione Juice.
La sonda Juice, acronimo di Jupiter Ice Moons Explorer, è decollata venerdì 14 con successo dallo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana francese, dopo un primo tentativo il 13 aprile rimandato a causa delle condizioni meteo non ottimali.
Dopo circa 100 minuti dal lancio la sonda ha dispiegato le sue “ali”; Juice monta pannelli solari che nel complesso raggiungono una lunghezza di 27 metri, i più grandi mai ideati per una missione interplanetaria, progettati e costruiti dall’azienda italiana Leonardo.
L’obiettivo principale della missione è quello di studiare le lune di Giove Ganimede, Callisto e Europa.
Per raggiungere la sua destinazione impiegherà ben 8 anni effettuando una serie di flyby intorno la Terra e Venere, la data prevista è luglio 2031.
Nel dicembre 2034 il veicolo spaziale si posizionerà in un’orbita intorno Ganimede divenendo di fatto il promo veicolo spaziale ad orbitare intorno un satellite diverso dalla nostra Luna.
“L’ESA, insieme ai suoi partner internazionali, è in cammino verso Giove” ha dichiarato il Direttore Generale dell’ESA Josef Aschbacher.
“Il patrimonio di dati che la missione Juice dell’ESA fornirà consentirà alla comunità scientifica di tutto il mondo di indagare e spiegare i misteri del sistema gioviano, esplorare la natura e l’abitabilità degli oceani su altri mondi e rispondere alle domande delle future generazioni di scienziati e scienziate” ha affermato Carole Mundell, Direttrice di Scienza dell’ESA.
Il principale obiettivo scientifico della missione è quello di un’analisi dettagliata della possibilità che Ganimede possa sostenere la vita; completando il quadro con le indagini di Europa e Callisto.
La missione caratterizzerà gli strati oceanici, analizzerà le proprietà fisiche delle croste giacciate e farà indagini sulla tenue atmosfera di Ganimede così come sul suo campo magnetico. Ci sarà molta attenzione alla ricerca di molecole organiche essenziali per la formazione della vita.
Per fare tutto questo Juice trasporta con sé moltissimi strumenti scientifici sviluppati da team scientifici e ingegneristici di tutta Europa, con la collaborazione degli Stat Uniti e del Giappone.
“Il patrimonio scientifico che verrà restituito avrà senza dubbio implicazioni di vasta scala sul nostro modo di concepire il Sistema Solare e sull’esistenza di luoghi potenzialmente abitabili oltre la Terra, non solo nel nostro vicinato cosmico ma anche oltre, nella vastità di sistemi di esopianeti che popolano il nostro Universo” afferma Olivier Witasse, Scienziato di Progetto di Juice di ESA.
Autore: Vito Saggese
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