In uno studio pubblicato su Astronomy and Astrophysics i ricercatori dello University College of London e dell’università tedesca di Postam affermano di aver osservato il sistema binario di stelle più massiccio di sempre; il sistema con alta probabilità evolverà formando una coppia di buchi neri per fondersi in unico grande buco nero.
Questo studio è un importante passo avanti verso la comprensione di una delle principali fonti di onde gravitazionali che in questi anni siamo stati capaci di osservare grazie ai rivelatori Ligo e Virgo, i sistemi binari di buci neri.
Infatti lo studio mostra che tutto ha inizio da un sistema binario di stelle massicce.
Con sistema binario in astronomia indichiamo un sistema di due oggetti legati tra loro grazie all’attrazione gravitazionale; i due oggetti orbitano intorno ad un centro di massa comune.
Il primo caso di sistema binario a cui ci viene spontaneo pensare è il sistema Terra-Luna, essi ruotano intorno ad un centro comune che si trova all’interno della Terra.
Nei sistemi binari stellari stretti è comune il fenomeno del trasferimento di massa: parte della materia di un corpo viene attratta dall’altro corpo e si trasferisce a quest’ultimo accrescendone la massa.
Quando la stella che riceve il materiale è un oggetto compatto è possibile assistere a fenomeni di emissione di raggi X.
Questo meccanismo gioca un ruolo fondamentale nell’evoluzione del sistema.
Il sistema oggetto dello studio si trova in un ammasso stellare all’interno della Piccola Nube di Magellano a circa 210 mila anni luce dalla Terra.
Il periodo di rotazione delle due stelle è di circa 3 giorni e sono abbastanza vicine da permettere il trasferimento di massa.
La piccola Nube di Magellano, anche indicata con SMC, è una galassia nana che contiene centinaia di milioni di stelle; in orbita intorno alla nostra Via Lattea è una delle compagne più ravvicinate della nostra Galassia.
La Smc è piena di polvere interstellare e questo fa si che la luce emessa dalle stelle soffra di notevole estinzione; tuttavia la radiazione infrarossa attraversa più agevolmente la polvere e questo ci permette di studiare le stelle all’interno delle nubi. È stato osservando la Piccola Nube di Magellano che Henrietta Leavitt ha scoperto la relazione periodo- luminosità delle variabili Cefeidi.
Il sistema studiato è stato osservato impiegando il telescopio spaziale Hubble e il VLT dell’ESO e i ricercatori hanno caratterizzato il sistema calcolando massa, luminosità, temperatura e moto.
I dati ricavati sono stati impiegati per effettuare simulazioni di evoluzione in modo da capire quale sia il futuro del sistema. I modelli prevedono che le due stelle evolveranno in due buchi neri formando un sistema binario di buchi neri, i quali perderanno lentamente energia collassando infine su sé stessi.
Autore: Vito Saggese
Fonti:
https://www.media.inaf.it/2023/04/28/diventeranno-buchi-neri/
Credit: Ucl / J. daSilva.