Utilizzando il telescopio spaziale CHEOPS un team di astronomi delle università di Ginevra e Berna è riuscito a confermare l’esistenza di quattro nuovi pianeti con dimensioni maggiori rispetto alla Terra ma più piccole di Nettuno, per tale motivo sono detti mini-nettuniani.
La missione CHEOPS (Characterising exoplanets known to be orbiting around nearby bright stars) è la prima missione spaziale dedicate allo studio di stelle luminose vicine e di cui è già risaputo che ospitano pianeti, al fine di effettuare osservazioni ad alta precisione delle dimensioni del pianeta mentre passa davanti la sua stella ospite. I suoi dati permettono di ricavare la densità apparente dei pianeti, un primo passo per la caratterizzazione di questi mondi. L’Italia ha dato un contributo nella progettazione dell’ottica oltre ad essere responsabile del collaudo del telescopio. Il telescopio è stato realizzato sotto la guida dell’ASI e dell’INAF nei laboratori di Leonardo Spa a Firenze.
I risultati delle osservazioni che hanno portato alla conferma di questi quattro nuovi pianeti sono stati pubblicati in quattro articoli su Astronomy & Astrophysics e Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
I mini-nettuniani sono pianeti con composizione simile a quella di Urano e Nettuno, ma con massa inferiore. Questi pianeti hanno spesse atmosfere di idrogeno ed elio e presentano grandi quantità di acqua e ammoniaca. I mini-nettuniani sono oggetti molto comuni ma sono difficili da individuare a causa del piccolo raggio.
Il segnale dell’esistenza di questi quattro nuovi esopianeti è stato trovato dalla missione TESS della NASA. TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), lanciato il 18 aprile 2018, è una missione che scansiona tutto il cielo cambiando settore ogni 28 giorni, alla scoperta di esopianeti attorno a stelle luminose e vicine.
Tuttavia TESS ha individuato un solo transito; quindi, gli scienziati hanno stimato i periodi orbitali più probabili e hanno fatto richiesta di osservazione al satellite CHEOPS.
CHEOPS è stato in grado di osservare il transito dei quattro esopianeti permettendone la caratterizzazione.
Dalle osservazioni si è ricavato il periodo orbitale, che è compreso tra 21 e 53 giorni attorno alle quattro diverse stelle. Da ciò è stato possibile determinare il raggio, tuttavia per determinare la massa e quindi la densità c’è bisogno di ulteriori osservazioni sfruttando i telescopi terrestri.
Tra gli interrogativi maggiori su questi pianeti c’è quello sulla loro composizione, di cosa sono fatti i mini-nettuni?
I quattro esopianeti orbitano intorno a stelle luminose, quindi sono candidati perfetti per un’osservazione con il telescopio spaziale James Webb, il quale permetterebbe di scoprire la composizione delle loro atmosfere.
La conoscenza in maggiore dettaglio di questi corpi potrebbe fornire informazioni utili alla comprensione delle origini e dell’evoluzione dei sistemi planetari.
Autore: Vito Saggese
FONTI
https://www.media.inaf.it/2023/06/09/poker-di-mini-nettuni-per-cheops/
https://www.esa.int/Science_Exploration/Space_Science/Cheops