Siamo arrivati al secondo appuntamento con la rubrica “Stellar(t)e”. Si passa per un attimo nell’ambito musicale, dove oggi il nostro Domenico ci racconta di un brano scritto da Frank Sinatra: Fly me to the Moon.Questo motivo, tra i più famosi di Frank Sinatra, lega il tema dell’amore alle stelle e ai pianeti. Fly me to the moon, Fammi volare sulla Luna è il canto di un amore gioioso e cosmico, immenso come lo spazio, infinito come l’eternità.
Fly me to the moon
Let me play among the stars
Let me see what spring is like
On a-Jupiter and Mars
In other words, hold my hand
In other words, baby, kiss me.
Fill my heart with song
And let me sing for ever more
You are all I long for
All I worship and adore
In other words, please be true
In other words, I love you.
Fill my heart with song
And let me sing for ever more
You are all I long for
All I worship and more
In other words, please me true
In other words, In other words
I love you.
(traduzione)
Fammi volare fino alla luna
Fammi giocare tra le stelle
Fammi vedere se è come saltare
Su Giove o Marte
In altre parole, prendi la mia mano
In altre parole, baciami.
Riempi il mio cuore con una canzone
E fammi cantare per sempre
Sei tutto ciò che ho sempre atteso
Tutto ciò che venero e adoro
In altre parole, per favore fa che sia vero
In altre parole, ti amo.
Riempi il mio cuore con una canzone
E fammi cantare per sempre
Sei tutto ciò che ho sempre atteso
Tutto ciò che venero e adoro
In altre parole, per favore fa che sia vero
In altre parole, In altre parole
Io ti amo.
L’esperienza amorosa si carica del mistero e della forza degli astri. Un bacio è come giocare tra le stelle e saltare su Giove e su Marte. Volare sulla Luna è un sogno atavico che diventa realtà. Il sogno realizzato per noi astrofili può anche racchiudersi in un’immagine fotografica di stelle, pianeti, galassie ammassi e quant’altro. In uno scatto cerchiamo di “rubare” allo spazio un pezzettino dell’immensità.
Il testo fu scritto nel 1954 da Barth Howard- con il titolo Others Words Fu registrato da Kaye Ballard in uno stile musicale denominato Easy Listening. Questo brano è stato cantato, nelle varie decadi, da decine di artisti di fama internazionale, come Tony Bennet, Lady Gaga, Perry Como, Amy Winehouse, Nat King Cole ed anche da artisti italiani: Bocelli, Mina e Fausto Leali. Viene eseguita come canzone di chiusura dell’anime, opera di animazione giapponese Neon Genesis Evangelion. Per anime si intende opera di animazione, come i fumetti. È colonna sonora di film di Oliver Stone come Wall Street e Space Cowboys di Clint Eastwood. Nel 21 Luglio 1969, ricordate tutti le impronte sul suolo lunare, lasciate da Neil Armstrong, comandante dell’Apollo 11. Ebbene il sottofondo musicale, scelto da Buzz Aldrin, era il famoso, Fly me to the moon cantata da Frank Sinatra con orchestra di Count Basie. Successivamente Quincy Jones consegnò Il disco di platino della canzone al senatore John Glenn, ex astronauta, e a Neil Armstrong. Non dimentichiamo che Neil Armstrong è stato scelto per dare il nome alla nostra associazione. Un noto Bar di Positano ha dato il nome della canzone ad un proprio Drink. La versione più famosa è cantata da Frank Sinatra, che ne ha fatto un suo cavallo di battaglia.
La canzone inizia chiedendo ad una donna di farlo volare sulla Luna; nostro satellite naturale, che girando in sincrono con la terra ci propone sempre la stessa faccia a circa 384400 km dalla Terra. Nella realtà una donna ha contribuito a farci andare sulla Luna. L’astronauta John Gleen, responsabile per il progetto Apollo, incaricò Katherine Johnson, grande esperta di matematica, di rifare a mano tutti i calcoli eseguiti dai computers. La donna, con due colleghe, nell’ufficio denominato Colored Computer confermava i calcoli, dando a John Gleen la tranquillità di prendere decisioni importanti con sicurezza. In seguito, il presidente degli Stati Uniti Obama le conferì la Medaglia della Libertà.
Moltissime notizie e citazioni sono state attinte tramite internet su Wikipedia.
A cura di Domenico Tancredi

