L’uomo è un essere finito, mentre l’universo è infinito. Che ci voleva a fare il contrario ?
( Pino Caruso )
Iniziamo l’ultima settimana di luglio con questa splendida ripresa realizzata dal nostro socio Giandomenico Cerruti.
Il corpo celeste in questione si chiama M27, conosciuto anche come Nebulosa Manubrio. Si può capire dal primo nome che questo oggetto fa parte del catalogo Messier; fu infatti l’astronomo francese a scoprirla nel 1764. Per la precisione la Nebulosa Manubrio è stata la prima nebulosa planetaria ad essere scoperta!
La si può localizzare in prossimità della costellazione della Volpetta che si trova al centro del triangolo estivo, composto dalle tre stelle più luminose Deneb (costellazione del Cigno), Vega (costellazione della Lira) e Altair (costellazione dell’Aquila)
Grazie alla sua bassa magnitudine (si ricorda che la magnitudine misura la luminosità di un oggetto e più è bassa più l’oggetto è luminoso) è possibile osservarla già con un semplice binocolo, mentre già con un telescopio di piccole dimensioni è possibile rilevare la struttura a manubrio per cui è diventata celebre.
Come si è formata questa nebulosa? Essendo di tipo planetario ha origine da stelle come il nostro Sole che, una volta giunte alla fine della loro vita, non riuscendo a continuare i processi termonucleari al loro interno si espandono diventando supergiganti rosse e, infine, cacciano via i loro strati di gas più esterni che formano appunto questo tipo di nebulosa.
Si possono vedere nel cielo solo per brevi tempi (cosmici); infatti si stima che questa nebulosa distante da noi 1360 anni luce abbia un’età di circa 10000 anni. Tra qualche migliaio di anni i venti stellari che stanno portando all’espansione di questa nebulosa ad una velocità di 31 km/s la faranno scomparire lasciando solo dei residui.
Gli stessi venti, non essendo abbastanza potenti, hanno portato alla formazione di nodi di gas e polveri che non sono stati spazzati subito via e che cambiano forma con l’evolversi della nebulosa.
Al centro si trova ciò che resta della stella originaria, una nana bianca di 0.56 masse solari e raggio 0.055 raggi solari
Di seguito i dati tecnici:
- Montatura Celestron Advanced AVX
- Sky Watcher 150/600
- Asi 224 MC Color
Per lo scatto
-200×8’’ Light
-20×8’’ Dark
-Totale integrazione Frames 26 min
-Gain – 300
-Somma con Asi DeepStack
A cura di Paolo Rota e Giandomenico Cerruti
Aforisma selezionato da Domenico Tancredi