ASTRORUBRICA STELLAR(T)E – QUELLA COMETA DEL 1680

Per il sesto appuntamento con la rubrica Stellar(t)e, oggi vi racconto di una cometa che ha dato spettacolo “giusto qualche anno fa”… nel 1680!

Osservata in tutta Europa, questa cometa ha dato veramente spettacolo, al punto da essere passata alla storia come La Grande Cometa del 1680. La sua intensa luminosità l’ha resa oggetto di un famoso quadro di Lieve Pietersz Verschuier, pittore olandese che ha anche visitato il nostro Stivale e si è specializzato nei dipinti di scenari marittimi e paesaggi italiani.

L’opera mostrata in questo post, di singolare bellezza, mostra la cometa transitare sopra Rotterdam, contemplata da astronomi dell’epoca che prendono misure con il cosiddetto Bastone di Giacobbe (non vedeteci alcun riferimento volgare, per carità…): questo strumento è il predecessore del più recente – seppur ormai storico – sestante.

La cometa è ben visibile nella volta celeste e sembra avere addirittura una seconda coda… secondo voi, come mai?

Questa cometa arrivò vicinissima al Sole, praticamente lo 0.6% della distanza media tra Terra e Sole. Ciò ne ha segnato il destino, ovvero quello di “sublimare” per via dei fotoni emessi dal Sole che, impattando sui materiali della cometa, possono dare vita a due tipi di traiettorie (o code che dir si voglia): le traiettorie sindinamiche, costituite da particelle rilasciate a tempi diversi e che si dispongono lungo la tangente alla traiettoria della cometa – seguendola nel suo viaggio nel cielo, e le traiettorie sincrone – costituite da particelle rilasciate nello stesso istante e che deviano dal tragitto della cometa.

Per darvi un’immagine metaforica, pensate al fuoco che brucia nel caminetto. La legna si consuma lentamente, emettendo nella stessa direzione (in alto) il fumo e questo è assimilabile alla traiettoria sindinamica. Ogni tanto il legno scoppietta e butta lateralmente una porzione incandescente di legno che si allontana dal ceppo nello stesso istante… il materiale lanciato dallo scoppiettio è assimilabile ad una traiettoria sincrona. Ovviamente, la fisica di una cometa è diversa dallo scenario descritto ma spero che l’immagine renda l’idea di cosa succede quando una cometa si avvicina al nostro Sole.

Ebbene, secondo uno studio di Zolotova et al. 2018, la coda più luminosa della Cometa del 1680 è dovuta alla traiettoria sindinamica mentre la coda più debole è dovuta ad una traiettoria sincrona dei materiali cometari. Ecco spiegata l’affascinante “doppia coda”, la quale è visibile anche in altre comete passate alla storia.

Ora, non ci rimane altro che aspettare la prossima cometa. Nel frattempo, leggete i nostri post e seguite il CANA sui social!

A cura di Biagio

Fonti:

https://apod.nasa.gov/apod/ap131028.html

https://arxiv.org/pdf/1805.04684.pdf

The Great Comet of 1680 Over Rotterdam. Lieve Verschuier

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