Ha avuto successo il rientro della sonda OSIRIS-Rex della NASA, che questa domenica 24 settembre è riuscita a far atterrare nel deserto dello Utah una capsula contenente i campioni raccolti sull’asteroide Bennu.
Il campione, di una massa di 250 grammi, è il primo campione raccolto direttamente su un asteroide.
Il campione è una vera e propria “capsula del tempo”, come hanno sottolineato gli uomini della Nasa, in quanto potrebbe dirci molto sulla formazione del Sistema Solare e delle molecole necessarie alla vita.
Facciamo però un attimo un passo indietro e parliamo della missione OSIRIS Rex in dettaglio.
L’Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security Regolith Explorer, meglio conosciuta come OSIRIS-Rex, è stata lanciata l’8 settembre 2016 ed ha raggiunto l’asteroide Bennu il 3 dicembre 2018. I due anni successivi sono stati impiegati per analizzare e mappare la superficie al fine di individuare un’ottima zona per l’estrazione del campione. Le immagini sono state acquisite con un ottimo dettaglio grazie alla distanza molto ravvicinata tra la sonda e l’asteroide di soli 5 km ed ai diversi strumenti scientifici a bordo, la sonda è dotata infatti di tre camere ad alta risoluzione e di spettrometri in diverse bande che permettono di determinare la composizione chimica della superficie.

Una volta scelto il sito, nella seconda parte del 2020, la sonda si è finalmente avvicinata all’asteroide; senza atterrare ha toccato il suolo con un braccio robotico dotato di un aspiratore che ha permesso di raccogliere il campione, prelevando la quantità notevole di 250 grammi di regolite. Nella metà del 2021 è partita dall’asteroide per raggiungere la terra solo domenica scorsa, 24 settembre.

L’asteroide Bennu è stato scelto in quanto un particolare tipo di asteroide, definito asteroide primitivo. Bennu fa parte degli asteroidi primitivi perché ha avuto pochi cambiamenti dal momento della sua formazione e ciò lo rende un ottimo candidato per comprendere qualcosa in più sulle fasi iniziali del nostro Sistema planetario. Sulla superficie di Bennu è disponibile materiale carbonioso incontaminato che è un elemento chiave per la formazione delle molecole necessarie alla vita.
Bennu ha una forma abbastanza regolare, quasi sferoidale, ed ha un diametro di mezzo chilometro.

Lo studio di questi oggetti è fondamentale per comprendere il materiale primordiale da cui si sono formati i pianeti e per comprendere il loro ruolo nel processo di formazione ed evoluzione della vita sulla Terra.
Il team cercherà tracce di amminoacidi, gli elementi costitutivi della vita, così come tracce di molecole organiche più complesse.
Il campione di Bennu è stato trasportato nel suo contenitore non aperto con l’impiego di un aereo al Johson Space Center della NASA questo lunedì. Gli scienziati che si occupano della cura del campione estrarranno e peseranno il campione creando un inventario delle rocce e della polvere e, nel tempo, distribuire i pezzi di Bennu agli scienziati di tutto il mondo.
La NASA manterrà il 70% del campione presso il JSC dove lo analizzerà per gli anni a venire. Un altro 25% verrà condiviso tra oltre 200 scienziati in 35 strutture diverse. Il 4% sarà donato all’Agenzia spaziale canadese e un altro 1% alla JAXA (agenzia spaziale giapponese).

“Congratulazioni a tutto il team OSIRIS-REx. Ce l’avete fatta! Questa missione dimostra che la NASA fa grandi cose. Cose che ci ispirano, cose che ci uniscono, cose che dimostrano che nulla è fuori dalla nostra portata.” L’amministratore della NASA Bill Nelson durante il suo intervento.
A cura di Vito Saggese
Fonti:
https://www.media.inaf.it/2023/09/24/campioni-bennu-atterrati/