Questa volta iniziamo la settimana con un target diverso dal solito per la rubrica dell’astrofografia.
Ha suscitato molta sorpresa il fatto di riuscire a vedere qualche giorno fa, in alcune zone del Nord Italia, il fenomeno dell’aurora boreale.
Tipicamente questo fenomeno avviene a latitudini più alte ma, anche se raramente, si può vedere anche più a sud.
Ma prima di tutto capiamo che cos’è l’aurora boreale e come si genera.
Questo fenomeno ha bisogno di due ingredienti per potersi generare: attività solare e la zona dell’atmosfera terrestre chiamata ionosfera.
Quando il Sole è particolarmente attivo, e lo si può notare già dalla presenza delle macchie solari, emette le famose tempeste solari, dove scaglia materiale proveniente dalla corona verso lo spazio. Questo materiale è composto da ioni che viaggiano a velocità che vanno dai 400 agli 800 m/s al secondo.
Quando incontrano le particelle che compongono la ionosfera terrestre la loro energia è talmente elevate che riesco a “colpire” gli elettroni che orbitano intorno a questi atomi facendogli fare una sorta di salto di livello. In ambito fisico si dice che gli elettroni si eccitano e per un tempo brevissimo si trovano su livelli energetici più alti del solito. Per ritornare allo stato iniziale, quello precedente alla collisione, l’elettrone deve rilasciare un fotone, che è il risultato finale del fenomeno che noi osserviamo.
In pratica l’aurora boreale è composta da fotoni emessi dagli elettroni che si sono eccitati a seguito delle collisioni di questi ultimi con le particelle emesse dal Sole.
Il risultato è qualcosa di meraviglioso, come potete ben vedere dalle immagini riprese dal nostro socio Lucio Capuano, che per osservare tale fenomeno, è andato in una delle mete più consigliate, l’Islanda.


Di seguito i dati tecnici relativi alle foto:
- Dispositivo: ASUS AI2302
- Focale 5.53 mm
- Diaframma f/1.9
- ISO: 6400
A cura di Paolo e Lucio