ONCE UPON A TIME IN LA SILLA. PRIMA PARTE.

Salve a tutti,

io sono Paolo Rota ed ho una passione che coltivo fin da bambino per il cielo e le sue meraviglie.

Passione che mi ha spinto a far parte di una splendida associazione come il Centro Astronomico Neil Armstrong – di cui ora sono Coordinatore Scientifico – ma anche ad intraprendere un percorso di studi in ambito astrofisico. 

Percorso che sto continuando ancora adesso da ricercatore presso l’Università degli Studi di Salerno.

Il ramo astrofisico del Dipartimento di Fisica E. Caianiello fa parte di una collaborazione internazionale dal nome “MinDSTEp” che si occupa della ricerca di pianeti extrasolari con il metodo della lente gravitazionale.

Per cercare questi pianeti si usa un telescopio che si trova in uno dei luoghi più remoti del pianeta, da dove è possibile ammirare uno dei cieli più belli in assoluto: La Silla.

Grazie a questa collaborazione ho potuto realizzare un sogno che avevo sin da bambino: vedere il miglior cielo del mondo e soprattutto vedere il cielo dell’emisfero australe. Questo perché La Silla è un complesso di osservatori astronomici che si trova nel deserto di Atacama in Cile.

Qui per ben due volte ho potuto ammirare un cielo che dalle nostre latitudini è impossibile da osservare: costellazioni del tutto diverse e soprattutto due fantastici oggetti che sono le nubi di Magellano, due galassie satellite della via Lattea.

Con questo primo articolo si vuole raccontare la vita di un astronomo durante esperienze di questo tipo.

A parte il viaggio molto lungo (da Napoli si è fatto scalo a Parigi e poi 14 ore di volo fino alla capitale cilena, Santiago) il problema è anche il fuso orario diverso: nella prima parte di settembre (periodo in cui sono stato) in Cile si avevano 5 ore di differenza rispetto all’Italia e inoltre anche le stagioni sono diverse! Mentre da noi era estate da loro l’inverno stava finendo per dare posto alla primavera ma le temperature erano ancora abbastanza basse.

Prima di arrivare agli osservatori gli astronomi soggiornano presso la guesthouse dell’ESO (European Southern Observatory) ovvero l’organizzazione che gestisce gli osservatori astronomici in Cile e in quasi tutto l’emisfero australe.

Da qui, dopo una breve sosta, si parte per La Serena da cui poi si prende un pullman che dopo due ore arriva alla destinazione finale: gli osservatori astronomici di La Silla.

A fare da cornice al viaggio sono i panorami molto suggestivi del deserto di Atacama e, in alcuni tratti, dell’Oceano Pacifico, e occhio agli alpaca presenti!

Il complesso di La Silla è molto vasto, per cui è necessario l’uso di una macchina fornita dallo staff lì presente. La vita di un astronomo in luoghi come questi non è facile, per questo si cerca di far avere momenti di relax e svago: sono infatti presenti un campo da basket, una sala biliardo e altre attività (in altri siti osservativi ci sono addirittura le piscine!).

Il servizio mensa è garantito 24 ore su 24 (soprattutto la notte, momento in cui gli astronomi sono più operativi ovviamente).

Ogni astronomo ha la sua camera personale con bagno privato e tutte hanno una vista molto suggestiva sulle Ande.

Per sapere cosa fa un astronomo nel dettaglio aspetta la seconda parte di questa rubrica oppure, se ti trovi a Salerno, vieni la sera del 10 ottobre presso il Club Alpino Italiano – Sezione di Salerno (Via Porta di Mare 26) ad ascoltare dal vivo questa esperienza =)

L’orario presunto dell’evento è alle 20:00 (ora italiana, mi raccomando :P). Seguiranno maggiori dettagli sui nostri canali social.

A cura di Paolo Rota

Foto scattate da Paolo Rota

Foto di una parte degli osservatori di La Silla. I telescopi posizioniati sulla destra sono robotizzati e controllati direttamente da remoto.
Telescopio danese da 0.5 m, che si trova nell’osservatorio più antico di La Silla. La costruzione dell’osservatorio risale al 1958 mentre l’osservatorio è stato costruito nel 1963.
Tramonto con i telescopi Black Gem in primo piano
Foto panoramica con vista sugli osservatori. Si può notare in fondo a tutti il telescopio ESO da 3.6 m, a seguire il telescopio NTT e in primo piano il telescopio da 2 m dell’ESO
Tramonto visto da La Silla
Radiotelescopio SWEISS, ormai inattivo dai primi anni 2000. La parabola ha un diametro di 15 metri
Un altro dei telescopi non più operativi dell’ESO. Purtroppo a causa della carenza di fondi (per rinnovare soprattutto la strumentazione) e personale molti sono gli osservatori che sono chiusi.

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