IL DESTINO DI FOBOS

“Ci sono tutte le ragioni per pensare che nei prossimi anni Marte e i suoi misteri diventeranno sempre più familiari agli abitanti del Pianeta Terra.”

Sono sempre di più le domande a cui riusciamo a rispondere sul conto di quel piccolo puntino rosso. Tuttavia, le domande che ci poniamo su di esso invece di diminuire non fanno altro che crescere.
In questo articolo vogliamo provare a rispondere a uno di questi misteri, vogliamo comprendere quale sarà il destino di uno dei satelliti naturali di Marte: Phobos.

Phobos è la luna più grande del pianeta rosso, battendo in dimensioni la compagna Deimos.
Le due lune sono state entrambe scoperte nel 1877, dall’astronomo Asaph Hall.

Asaph Hall è stato un astronomo Americano, nato nel Connecticut; dopo aver studiato matematica durante il periodo universitario, diventa assistente astronomo al US Naval Observatory di Washington D.C.
Nel 1877 durante una fase in cui Marte era molto vicino alla Terra, Hall fu incoraggiato dalla moglie ad osservare il pianeta al fine di cercare le lune marziane.
Hall stesso scrisse: “La possibilità di trovare un satellite sembrava essere molto scarsa, quindi avrei potuto abbandonare la ricerca se non fosse stato per l’incoraggiamento di mia moglie”
Il 18 agosto Hall scoprì Phobos.
“Il 17 agosto, mentre aspettavamo e osservavamo la luna esterna, fu scoperta quella interna. Le osservazioni del 17 e 18 misero fuori dubbio il carattere di questi oggetti e la scoperta fu annunciata pubblicamente dall’ammiraglio Rodgers.”

Negli anni successivi a tale scoperta fu insignito di diversi premi tra i quali la Medaglia d’ora della Royal Astronomical Society.

Phobos prende il suo nome dal dio della mitologia greca Fobo, personificazione della paura portata dalla guerra. Non ha un posto rilevante nelle storie mitologiche e compare spesso insieme a suo fratello Deimos (da cui prende il nome l’altra luna di Marte) come assistente di suo padre Ares, dio della guerra che nella mitologia romana prende il nome di Marte.
Secondo Plutarco un santuario dedicato a Fobo si trovava a Sparta: gli spartani onoravano la paura come forza positiva che teneva insieme lo stato.

Phobos ha una forma irregolare ed un raggio medio di 11 km. Orbita ad una distanza di circa 6000 Km dalla superficie marziana completando un orbita in sole 7 ore e 40 minuti.
A causa delle sue piccole dimensioni Phobos non possiede un’atmosfera ed è uno dei corpi meno riflettenti del Sistema Solare. Numerose scanalature ricoprono la sua superficie dalla forma strana, con solchi profondi meno di 30 metri.
Dato il suo breve periodo orbitale, il suo moto è stato studiato moltissime volte. Orbita intorno a marte più velocemente di quanto il pianeta ruoti su se stesso, pertanto se fossimo sulla superficie del pianeta rosso lo vedremo tramontare circa due volte ogni giorno.
Sull’origine della luna sono diverse le ipotesi ma quella più accreditata è che entrambe le lune siano state catturate dalla fascia principale.

Orbitando molto vicino al pianeta, l’interazione mareale sta rallentando il satellite facendolo avvicinare al pianeta di circa 2 metri ogni 100 anni. Si prevede che entro 20-50 milioni di anni entrerà in collisione con il pianeta o si disintegrerà in mille pezzi formando un anello.

Inizialmente si pensava che i solchi presenti su Phobos fossero dovuti a precedenti impatti con altri corpi, tuttavia recenti modelli suggeriscono che essi sono dovuti alle forti interazioni mareali con il pianeta.
Se le supposizioni sono corrette Phobos finirà per rompersi a causa dell’interazione con il pianeta quando raggiungerà una distanza pari a circa 2 raggi marziani.
Quando la luna si frantumerà formerà un anello planetario intorno a Marte. Questo anello potrebbe sopravvivere per milioni di anni e sarà formato da una frazione della massa di Phobos. La quantità di massa che troveremo nell’anello dipende dalla composizione della Luna; i componenti meno fortemente legati e leggeri formeranno l’anello mentre quelli più pesanti cadranno sulla superfice marziana.

Vito Saggese

Fonti: 

https://web.archive.org/web/20140624191709/https://solarsystem.nasa.gov/planets/profile.cfm?Object=Mar_Phobos

Immagine di Phobos. Crediti: NASA

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