Osservando il cielo, col passare del tempo, ci si rende conto che la posizione di quasi tutti gli astri resta pressoché immutata nel tempo. E’ abbastanza semplice riconoscere le costellazioni presenti nella volta celeste e le relative stelle. Gli unici oggetti ad avere una posizione variabile nel cielo sono il Sole, la Luna e i pianeti del Sistema Solare (e le comete quando sono visibili).
Ma può capitare che, nel corso del tempo, appaiano all’improvviso sorgenti luminose mai viste prima. Dove prima non c’era nulla si vede un puntino luminoso che rimane osservabile per un periodo di tempo limitato fino a scomparire del tutto. Nel corso della storia dell’uomo, sono stati registrati fenomeni del genere fin dall’antichità, come ad esempio la famosa supernova esplosa nel 1054 i cui resti hanno formato la ben nota Nebulosa del Granchio (M1).
Ebbene un evento del genere accadrà nei prossimi giorni, assisteremo alla “nascita” di un nuovo astro nel cielo, visibile ad occhio nudo. In realtà non è propriamente corretto parlare di “nascita”, in quanto questo oggetto si trova già nel cielo ed è osservabile con un telescopio di modeste dimensioni.
Stiamo parlando di T Coronae Borealis (TCB), un simpatico sistema binario che si trova nella costellazione della Corona Boreale.
Distante da noi circa 2600 anni-luce, il sistema è composto da due oggetti. Il primo è una gigante rossa, ossia una stella dalle dimensioni circa 70 volte quelle del Sole formata da un nucleo di elio con uno strato esterno di idrogeno che continua il processo di fusione nucleare. L’altra componente è invece una piccola nana bianca, ossia lo stadio finale di una stella come il nostro Sole. I due oggetti orbitano intorno al loro centro di massa ad una distanza molto ravvicinata, pari alla metà della distanza Terra-Sole.
Questo comporta un fenomeno molto comune nei sistemi binari compatti: il passaggio di materia da un oggetto all’altro.
E’ infatti quello che sta avvenendo in TCB e, forse per alcuni di voi potrà sembrare strano, l’oggetto che sta risucchiando materia dalla compagna è la nana bianca! Ciò è dovuto al fatto che la nana bianca, seppur di dimensioni molto più piccole rispetto alla gigante rossa, ha una massa pari ad 1.2 volte la massa del nostro Sole concentrata in una sfera di raggio di poche centinaia di chilometri: questo porta l’oggetto ad avere una densità incredibile e quindi un potentissimo campo gravitazionale. Dall’altra parte la gigante rossa, nonostante abbia dimensioni mastodontiche, ha una massa pari a 0.7 masse solari, che la rende estremamente poco densa. Considerando la loro distanza ravvicinata è normale che si abbia questo passaggio di materia dagli strati più esterni della stella gigante verso il piccolo oggetto compatto.
Ovviamente questo accumulo di materia da parte della nana bianca comporta delle conseguenze. La materia, principalmente idrogeno ed elio, acquisita dalla nana bianca forma un disco di accrescimento intorno ad essa. Man mano che il disco cresce, parte della materia si deposita sulla superficie della nana bianca, aumentandone la massa.
Ad un certo punto la materia accumulata è tale da raggiungere un valore critico, che induce temperature e pressioni così elevate tali da innescare delle reazioni termonucleari rapidissime sulla superficie dell’oggetto che causano delle esplosioni luminosissime!
Quello che avviene è detto Nova ed è ciò che accadrà a questo sistema binario.
A differenza della Supernova, che coinvolge l’intera struttura della stella, in questo caso si ha un’esplosione solo in una regione della sua superficie, senza modificarne la struttura interna.
In realtà questo processo è già accaduto circa 2600 anni fa, ma la luce ha impiegato questo lasso di tempo prima di giungere a noi. La luminosità dell’evento sarà tale da renderlo visibile ad occhio nudo: gli astronomi hanno ipotizzato che l’oggetto avrà una magnitudine molto simile a quella della Stella Polare.
In passato è stato già osservata l’esplosione di Nova in questo sistema binario: era il 1946, anche se la prima scoperta ufficiale risale al 1866. Si tratta di un fenomeno ricorrente che avverrà di nuovo proprio in queste settimane.
Le migliori condizioni di osservabilità per questo evento si avrebbero nel periodo di Luglio, quando la costellazione della Corona Boreale raggiungerà la massima altezza nel cielo (nel nostro emisfero).
Per quanto tempo sarà visibile? Dipende dall’intensità luminosa della Nova: maggiore è la luminosità minore sarà la durata. Nel caso di TCB, secondo le stime degli astronomi, la Nova potrà essere osservata nei nostri cieli per qualche giorno.
Non vediamo l’ora che ciò accada!
A cura di Paolo Rota
Fonti:
https://iopscience.iop.org/article/10.3847/1538-4357/ab3c62
https://blogs.nasa.gov/Watch_the_Skies/2024/02/27/view-nova-explosion-new-star-in-northern-crown/
https://www.wired.it/article/nova-t-crb-esplosione-stellare-occhio-nudo/