CHEOPS svela uno spettacolare fenomeno sull’atmosfera di WASP-76b

Per la prima volta è stato osservato su un pianeta non appartenente al nostro sistema solare un fenomeno chiamato “gloria”.
L’effetto gloria è un fenomeno ottico che si verifica quando la luce viene riflessa o diffusa da particelle atmosferiche uniformemente distribuite, come goccioline d’acqua o particelle di polvere. Questo causa la formazione di anelli concentrici di luce colorata intorno alla sorgente luminosa. Affinché ciò si verifichi, le particelle devono essere della stessa dimensione e distribuite uniformemente, e la luce deve provenire da una direzione specifica rispetto all’osservatore, il che lo rende un evento molto raro. Si può osservare in varie condizioni atmosferiche, come nebbie, nuvole o foschie; tuttavia, si riscontra più comunemente quando si è su un aeroplano dove si può osservare la “gloria” circondare l’ombra proiettata del velivolo su una distesa di nubi o uno strato di nebbia sottostante.

Gli astronomi, grazie al telescopio spaziale CHEOPS dell’Agenzia Spaziale Europea, sono stati in grado di osservare le tracce di questo fenomeno su un altro pianeta non appartenente al nostro Sistema Solare, il pianeta WASP-76b.

CHEOPS è una missione spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) lanciata nel dicembre 2019. Il suo obiettivo principale è la caratterizzazione degli esopianeti già noti impiegando il metodo del transito. Questo metodo si basa sull’osservazione del calo della luminosità stellare quando un pianeta passa di fronte ad essa. Misurando con precisione la curva di luce, CHEOPS determina il raggio del pianeta. Essendo progettata come missione a basso costo, CHEOPS punta principalmente sulla precisione delle misurazioni piuttosto che sulla quantità di dati raccolti.

WASP-76 è un pianeta molto diverso da quelli presenti nel nostro Sistema Solare, ha un’orbita estremamente stretta, che lo colloca dodici volte più vicino alla sua stella ospite rispetto al pianeta più vicino del nostro Sole, Mercurio. Di conseguenza, il gigante caldo, che riceve oltre 4.000 volte più energia radiante rispetto a Mercurio, è significativamente più grande del nostro più grande vicino cosmico, Giove, anche se ha una massa relativamente simile.

Il lato del pianeta rivolto verso la sua stella ospite riceve così tanta radiazione da misurare un rovente 2.400 gradi Celsius. Di conseguenza, i materiali che tipicamente formano rocce e minerali sulla Terra si trovano allo stato liquido o addirittura gassoso fino a quando non migrano sul lato opposto del pianeta, il lato notturno. Secondo il comunicato stampa che annuncia la scoperta, questi materiali si condensano in “nuvole di ferro che provocano piogge di ferro fuso”.

Tuttavia, sorprendentemente, queste condizioni estreme non sono nemmeno gli aspetti più interessanti di WASP-76b, hanno infatti notato un’asimmetria luminosa proveniente dai due lati opposti del lontano esopianeta WASP-76b. Dopo aver analizzato i loro dati, gli astronomi hanno incrociato i loro risultati con letture precedenti di WASP-76b raccolte dai telescopi spaziali Hubble, TESS e Spitzer. Secondo i ricercatori, questo lavoro ha portato alla determinazione che la differenza di luce è probabilmente causata dal fenomeno detto “gloria”

“Questo bagliore inaspettato potrebbe essere causato da una forte riflessione, localizzata e anisotropa – cioè che dipende dalla direzione – quello che chiamiamo una gloria,” spiega Olivier Demangeon, ricercatore presso l’Instituto de Astrofísica e Ciências do Espaço in Portogallo e primo autore dello studio.

Nei loro risultati pubblicati, che appaiono sulla rivista Astronomy and Astrophysics, i ricercatori dietro la scoperta dicono che questa gloria rappresenterebbe il primo fenomeno del genere mai rilevato al di fuori della Terra e di Venere. Questo perché su un pianeta bersaglio devono esistere un insieme unico di condizioni per far sì che un arcobaleno spaziale appaia e il telescopio che effettua l’osservazione deve essere nel posto giusto.

I ricercatori dicono di sperare che le osservazioni di follow-up confermino la loro ipotesi sull’asimmetria luminosa disturbante su WASP-76b. In caso di successo, una tale conferma significherebbe che ci sono goccioline perfettamente sferiche nell’atmosfera del pianeta che durano almeno tre anni o si rinnovano costantemente e che la temperatura atmosferica del pianeta è relativamente stabile. Secondo i ricercatori, confermare entrambe le cose offrirebbe “un’idea affascinante e dettagliata di ciò che potrebbe accadere su WASP-76b.”

Anche se questo pianeta è probabilmente troppo caldo per sostenere la vita, i risultati potrebbero aiutare i ricercatori a cercare altri corpi celesti abitabili con le giuste condizioni.

“Rilevare tali fenomeni minuscoli a così grande distanza consentirà a scienziati e ingegneri di identificarne altri altrettanto cruciali. Ad esempio, la riflessione della luce stellare su laghi e oceani liquidi – una condizione necessaria per l’abitabilità.”

Autore: Vito Saggese

Rappresentazione artistica di WASP-76b con l’effetto “gloria”. Crediti: ESA

Fonti:

https://thedebrief.org/disturbing-light-asymmetry-spotted-on-exoplanet-wasp-76b-may-finally-have-an-explanation

https://www.sci.news/astronomy/wasp-76b-glory-12825.html

https://www.media.inaf.it/2024/04/05/gloria-wasp-76b/

https://www.esa.int/Science_Exploration/Space_Science/Cheops

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