La prima astrofotografia di Settembre è uno scatto del nostro socio Giovanni De Felice.
NGC 281, conosciuta anche come Nebulosa Pacman, è una nebulosa distante circa 9500 anni luce dal nostro Sistema Solare, situata nella costellazione di Cassiopea. Fu scoperta nel 1881 dal noto astronomo Edward E. Barnard. Prende il suo nome dalla forma caratteristica, che ricorda molto l’iconico personaggio del videogioco “Pacman”.
È una nebulosa ad emissione, il che significa che è composta principalmente da gas ionizzati, in particolare idrogeno, che emettono luce a causa della radiazione ultravioletta proveniente dalle giovani stelle formatesi al suo interno e dalle numerose stelle dell’ammasso IC 1590, che la nebulosa circonda. Questa emissione di luce, particolarmente intensa nella lunghezza d’onda rossa, è ciò che conferisce alla nebulosa la sua caratteristica luminescenza rossastra.
La Nebulosa Pacman è caratterizzata da una struttura complessa, che include filamenti di gas e polveri, pilastri (simili a quelli della Nebulosa Aquila) che vengono continuamente erosi dalle radiazioni provenienti dalle stelle circostanti, e globuli di Bok, zone oscure e compatte di gas e polveri che bloccano la luce emessa dai gas ionizzati e dalle stelle. I globuli di Bok, che nelle immagini spesso appaiono come macchie scure immerse nei gas delle nebulose, finiscono generalmente per formare sistemi stellari, spesso anche multipli, collassando su se stessi.
La Nebulosa Pacman è quindi un classico esempio di regione di formazione stellare (o Regione H II), area di interesse per lo studio dell’evoluzione stellare.
Di seguito sono riportati i dati tecnici
Tempo di acquisizione: 5h~ totali (255 x 60″)
Strumentazione:
Tubo: SkyWatcher 150/750 (ridotto a 150/715)
Montatura: SkyWatcher EQ-5 Pro
Camera: ZWO ASI294MC Pro
Filtro: L-Pro Optolong
Software usati:
N.I.N.A. (acquisizione)
DeepSkyStacker (stacking)
Siril (post-processing)
StarNet (star processing)
GIMP (post-processing)
Luogo di acquisizione:
Fuorni (SA)
Bortle 7