Chi viaggia deve, anche nelle soste, affidarsi senza impazienza al tempo, affinché il tempo superi lo spazio.
Thomas Mann
Bentornati alla rubrica dedicata al cielo del mese.
Siamo arrivati al mese di Novembre e l’avvicinarsi al solstizio d’inverno del prossimo mese, unito al cambio dell’ora avvenuto qualche giorno fa, rendono le notti sempre più lunghe.
E lo spettacolo che il cielo ci offre non manca di certo!
Luna e pianeti
Il mese di Novembre inizia con la Luna in fase Nuova. Entra nella fase di Primo Quarto il giorno 9, mentre il 15 diventa Piena. Conclude il ciclo entrando nella fase calante di Ultimo Quarto il giorno 23.
Passando ai pianeti abbiamo:
Mercurio: Novembre è il miglior mese per osservare il pianeta più vicino al Sole che il giorno 16 raggiunge la massima elongazione, ossia raggiunge la massima distanza apparente nel cielo dalla nostra stella.
Venere: visibile già al crepuscolo, arriva ad essere presente fino a 3 ore dopo il tramonto della nostra stella.
Marte: il pianeta rosso anticipa giorno per giorno l’ora del suo sorgere, anche se continua ad essere osservabile nella seconda metà della notte. Da segnalare una congiunzione con la Luna il giorno 20.
Giove: migliora continuamente la sua finestra di osservabilità al punto da essere visibile già in prima serata. Si segnala una congiunzione con il nostro satellite e le Pleiadi il giorno 16.
Saturno: osservabile per la prima parte della notte, il giorno 11 si trova in congiunzione con la Luna. In America è visibile anche l’occultazione del pianeta. Il giorno 20 è possibile osservare l’ombra di Titano, il suo satellite principale, proiettato sul pianeta.
Urano: visibile per tutto il mese con l’ausilio di un telescopio. Le sue condizioni di osservabilità sono notevolmente migliorate in questo mese dal momento che il giorno 17 raggiunge la fase di opposizione.
Nettuno: si trova nelle stesse condizioni di Saturno. Per essere osservato è necessario l’uso di un telescopio, in quanto la sua luminosità è tale da non essere visibile ad occhio nudo.
Costellazioni e oggetti di profondo cielo
In questo mese non perdiamoci lo spettacolo delle costellazioni visibili ad occhio nudo.
Partendo da Nord regnano incontrastati l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, in cui risiede la nota Stella Polare, l’astro che punta verso il nord. Tra le due si trova la costellazione del Dragone. Ricordiamo che qui si trovano numerosi oggetti di profondo cielo, principalmente galassie coma la Sigaro e la Bode. Proseguendo verso est abbiamo la famosa costellazione a forma di W, Cassiopea ,circondata dalle celebri Cefeo, Andromeda e Pegaso. Anche qui, il numero di oggetti celesti da riprendere con i propri strumenti è incredibile. In cieli senza inquinamento luminoso si possono scorgere la galassia di Andromeda e il doppio ammasso stellare di Perseo ad occhio nudo, mentre con un telescopio si individuano abbastanza facilmente oggetti come la galassia Triangolo.
Volgendo lo sguardo verso Ovest invece, notiamo le tre stelle del triangolo estivo, Vega nella costellazione della Lira, Deneb nel Cigno e Altair nell’Aquila. Questa regione è ricca di oggetti interessanti come la Nebulosa planetaria della Lira e del Manubrio e la Nebulosa Nord America.
E attendendo qualche ora, è possibile osservare il sorgere di costellazioni tipiche del periodo invernale come Auriga ed il Toro, quest’ultima preceduta dall’affascinante ammasso aperto delle Pleiadi.
A seguire c’è poi la costellazione dei Gemelli, riconoscibile per le due stelle luminose, Castore e Polluce. Infine abbiamo Orione, la famosa costellazione del cacciatore accompagnata da quella del Cane Minore, in cui splende Sirio
Proprio in Orione è possibile ammirare, già ad occhio nudo, l’omonima nebulosa, regione dello spazio dove giovani stelle stanno nascendo e non solo! Qui sono presenti altri due oggetti molto suggestivi come la Nebulosa Testa di Cavallo e la Nebulosa Fiamma.
Sciami meteorici
In questo mese abbiamo la possibilità di assistere ad alcuni sciami meteorici. Nella prima parte del mese abbiamo i due sciami delle Tauridi del Sud e del Nord. Anche se provengono dalla stessa costellazione hanno origini differenti: le Tauridi del Sud sono generate dai frammenti della cometa 2P/Encke mentre quelle del nord si ipotizza siano formate dall’asteroide 2004 TG10.
Il primo sciame ha il picco di una decina di meteore l’ora nella notte del 4 Novembre, mentre il secondo, più debole, con circa 5 meteore l’ora ha il picco la notte dell’11. Lo sciame più importante, quello delle Leonidi, si ha invece nella seconda parte del mese. L’origine di questo sciame è da attribuire ai detriti della cometa Tempel-Tuttle che incrociano la Terra in questo periodo. La notte del 17 viene raggiunto il picco con circa 20 meteore l’ora. Purtroppo la presenza della Luna (che, ricordiamo, il 15 si troverà nella fase Piena) limiterà la visione dello sciame.
Comete
Anche se ormai la sua luminosità è tale da non poter essere più osservata ad occhio nudo, la cometa C/2023 A3 resta comunque visibile tramite strumenti. Col passare dei giorni aumenta il suo periodo di osservabilità restando visibile anche per varie ore dopo il tramonto. Attualmente sta attraversando la costellazione dell’Ofiuco.
Brutte notizie invece per l’altra cometa, la C/2024 S1, preannunciata come una delle più incredibili di quest’anno, tale da superare in luminosità anche la precedente. Scoperta verso la fine di settembre, purtroppo ha incontrato un triste destino: durante il passaggio al perielio, la gravità del Sole ha disintegrato la cometa, riducendola in polvere.
Questo è il rischio delle comete quando hanno passaggi molto ravvicinati alla nostra stella.
A cura di Paolo Rota, aforisma scelto da Domenico Tancredi
Fonti
https://divulgazione.uai.it/index.php/Cielo_di_Novembre_2024
https://starwalk.space/it/news/november-constellations-and-stars