La cosa più grande è lo spazio, perché tutto comprende.
Talete
“C’è qualcuno che può rompere il muro del suono” cantava Ligabue nel suo omonimo brano del 2013. Perché, negli umani affari, ci sono muri che è possibile rompere, che è giusto rompere. Concetto ribadito anche molti anni prima nel famosissimo album “The Wall”, realizzato dai Pink Floyd.
Ci sono però muri che l’umanità non può scalfire e che per nostra fortuna rimarranno per millenni nel cielo, a meravigliarci mentre li contempliamo.
A tal proposito, nella costellazione del Cigno, è possibile ammirare un oggetto di singolare bellezza: stiamo parlando del “Muro del Cigno”: questo è una particolare porzione della Nebulosa Nord America (NGC 7000), visibile nella costellazione del Cigno. Si può individuare andando poco ad Est-Sud Est rispetto alla brillantissima stella Deneb.
Il Muro del Cigno fa parte di una nebulosa ad emissione. In essa, giovani stelle molto calde emettono luce che viene assorbita dai gas e dalle polveri della stessa nebulosa. Assorbendo l’energia della luce incidente, i gas vengono privati di uno o più elettroni ed emettono l’energia assorbita sotto forma di una luce che possiamo ammirare nei delicati “panneggi” immortalati nella foto del nostro socio Giovanni.
Aforisma scelto da Domenico Tancredi