L’astrofotografia di oggi, a opera del nostro socio Nazzareno Mucci, raffigura la Nebulosa Aquila, nota anche come M 16 oppure NGC 6611, un giovane ammasso stellare con un’età di circa 1-2 milioni di anni.
Questa nebulosa a emissione, visibile nella costellazione della Coda di Serpente, fa parte di una più ampia struttura, denominata IC 4703, e si trova a una distanza approssimativa di 7000 anni luce dalla Terra.
Essa è composta principalmente da idrogeno ionizzato e circondata da nubi di polveri e gas. La principale causa della ionizzazione del materiale della nebulosa, e quindi della sua luminosità, è dovuta alla presenza di stelle massicce: queste hanno creato un vento stellare che ha modellato le nubi circostanti, dando origine a strutture molto dense e allungate, note come “Pilastri della Creazione”.
Quest’oggetto è stato scoperto per la prima volta dallo svizzero Jean-Philippe Loys de Chéseaux nel 1745, per poi essere catalogato da Charles Messier nel 1764.
La Nebulosa Aquila è visibile dalla maggior parte della Terra, ma con difficoltà nel Nord Europa e in Canada. È ben osservabile nelle latitudini medie e alta nell’emisfero sud. Il periodo migliore per l’osservazione è da giugno a ottobre.
La stella più brillante dell’ammasso, di magnitudine 8,24, è osservabile anche con un binocolo, e rende la nebulosa più facile da individuare, fungendo da punto di riferimento.
